IMU

La Manovra per il risanamento dei conti pubblici ha anticipato l’entrata in vigore dell’Imu. L’imposta municipale unica, che secondo il decreto sul federalismo fiscale doveva fare la sua comparsa nel 2014, si applicherà anche a prime case e immobili rurali.

La manovra ha anche posticipato il termine per il riconoscimento della ruralità degli immobili. Una deadline slittata ulteriormente al 31 marzo 2012 col decreto “Milleproroghe”.

Bisogna precisare che il riconoscimento della ruralità degli immobili è utile ad evitare il pagamento dell’Ici per il periodo di imposta 2011. La situazione cambia invece per il 2012. Con la nuova Imu, gli edifici rurali non godranno più dell’esenzione, ma potrebbero comunque essere soggetti ad aliquote più basse.

Verosimilmente, l’immobile rurale utilizzato come prima abitazione dall’agricoltore-imprenditore potrebbe beneficiare delle agevolazioni riconosciute alla prima casa. In caso contrario sarebbe soggetto all’aliquota ordinaria. L’imposta è invece più bassa per gli edifici rurali strumentali.

Ai sensi della manovra, scade invece il 30 novembre 2012 il termine per la dichiarazione al Catasto edilizio urbano degli immobili iscritti al catasto terreni. Per il 2012 l’Imu verrà conteggiata sulla base delle rendite delle unità immobiliari simili già iscritte in Catasto, con sanzioni riconosciute in caso di inadempimento.

Cosa dice la Manovra
Ricordiamo che, secondo il testo della manovra, l’aliquota base dell’Imu è fissata allo 0,76 per cento. Ai Comuni è riconosciuto un margine d’azione al rialzo o al ribasso dello 0,3 per cento.

L’imposta è ridotta allo 0,4 per cento per l’abitazione principale e le sue pertinenze, con possibilità di manovra dei Comuni nei limiti dello 0,2 per cento.
Le prime case godono di una detrazione base di 200 euro, cui se ne aggiunge una commisurata al numero di figli a carico. Nel 2012 e 2013, infatti, la detrazione base sarà maggiorata di 50 euro per ogni figlio a carico di età non superiore a 26 anni, fino a un massimo di 400 euro. Sommando i due bonus, si può raggiungere uno sgravio di 600 euro.

I fabbricati rurali a uso strumentale pagano invece un’aliquota dello 0,2 per cento, che può essere ridotta fino allo 0,1 per cento dal Comune di riferimento.
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